Il Museo della Civiltà Contadina, voluto e realizzato dai proprietari di Masseria Quisisana, Francesco e Antonella, attualmente ha un’estensione di circa 100 mq (interni) e di circa 500 mq (esterni) in cui fanno bella mostra le due stupende AIE.
Nella ricerca della memoria storica dei luoghi natii e dei suoi abitanti, nel desiderio di mantenere vivo la conoscenza dell’arte contadina locale, si trovano le ragioni di tale volontà. Occorre, infatti, ricordare che la popolazione mottolese era costituita dal circa il 65% da contadini; la restante parte era dedita ad innumerevoli attività artigianali e professionali che miravano a soddisfare le esigenze locali.
Solo un grande sforzo organizzativo e logistico ha potuto consentire l’esposizione al pubblico, in appositi spazi, di attrezzi e utensili dell’era agricolo-pastorale, utili a testimoniare i temi e la quotidianità strettamente connessa alla vita contadina degli abitanti di Mottola.
Nel corso di visite guidate, si possono ammirare oggetti e utensili che anticamente venivano comunemente utilizzati per i lavori agricoli come anche nei lavori artigianali (il ciabattino, il vasaio, il maniscalco, il fabbro, il falegname , il bracconiere…). Inoltre, disposti sulle vecchie aie (strutture sopraelevate dove avveniva la pesatura del grano), sono collocati altri attrezzi utilizzati per la vinificazione, la fienagione, le arature dei terreni.
Purtroppo, non esiste l’autorevolezza di un testo di letteratura contadina capace di dare nomi precisi agli oggetti, bensì il ricordo raccontato dagli anziani che hanno vissuto quella storia, la cui testimonianza ha fornito particolari e nomi che nessun testo, in fondo, potrebbe fornire.